Premio Telamone: Rosario Amodeo nell’Albo d’Oro degli insigniti

“Impegnarsi negli studi per acquisire un sapere ricercato e apprezzato nel mercato globale e considerare come sbocco lavorativo il mondo”. E’ questo il suggerimento che Rosario Amodeo, già Amministratore delegato di Engineering Ingegneria Informatica e attuale Presidente di Karma System Srl, siciliano di Sambuca classe 1936, dà ai giovani siciliani di oggi.
Un consiglio illuminato che arriva direttamente da un uomo colto e di grande sensibilità che nella vita ha perseguito con tenacia i suoi obiettivi senza mai dimenticare il senso e l’importanza di quelle che lui stesso definisce “virtù civili”, le uniche sulle quali si possa costruire società e avvenire.

Rosario Amodeo è stato insignito del premio telamone nel 2004.

Rosario Amodeo è stato insignito del premio telamone nel 2004.

Nel 2004 è stato insignito del Premio Telamone per i meriti imprenditoriali e per le doti umane e personali che l'hanno condotto ai più alti livelli dell'economia italiana e internazionale, entrando a pieno titolo nel nostro Albo d'Oro.

Lo abbiamo intervistato in occasione della 41esima edizione del Premio Telamone.

Come ricorda il riconoscimento del Premio Telamone e cosa ha significato per lei?

Innanzitutto ha gratificato e solleticato la mia vanità, della quale pochi umani sono totalmente liberi.

In secondo luogo mi ha piacevolmente colpito, nelle varie sessioni cui ho assistito, la folla qualificata accorsa per la cerimonia nella prestigiosa sala del museo archeologico. Una prova che il Premio ha messo radici nella comunità, che gli riconosce un alto valore simbolico.

In terzo luogo ha suscitato in me sentimenti di stima e di ammirazione per il “dominus” del Premio: dott. Paolo Cilona, uno straordinario operatore culturale che ha messo a disposizione della città il suo non comune talento organizzativo e la sua capacità di tessere sempre nuove relazioni.

Qual è il suo rapporto, oggi, con la Sicilia?

Il rapporto con la Sicilia è un tema sul quale esiste una vasta letteratura e molte famose prese di posizione di personaggi più o meno illustri. Magistrale, solo per un esempio, quanto dice Sciascia. Non dirò quindi niente di originale dicendo che il mio è un rapporto di amore-odio.

“Amore” che più volte mi ha fatto pensare a quello di chi, pur consapevole, è follemente preso da una femmina di malaffare e non riesce a farne a meno. Credo che questo paragone renda bene l’idea.

“Odio” è un sostantivo troppo forte, forse sarebbe più pertinente parlare di rassegnata e sconsolata “disistima”, motivata dall’assenza generalizzata di virtù civili, le uniche sulle quali si possa costruire una società e un avvenire decenti. L’esistenza di tante eccezioni non può modificare il giudizio complessivo che ho dato.

In un periodo di palese difficoltà economica globale e di crescente disagio anche sociale, cosa si sente di consigliare alle giovani generazioni siciliane?

Mi è stata chiesta una “personalissima e genuina” risposta. Consiglierei di impegnarsi negli studi per acquisire un sapere ricercato e apprezzato nel mercato globale e considerare come sbocco lavorativo il mondo; tanto, per godersi la Sicilia, cui nessuno vorrà mai rinunciare, ci saranno sempre le vacanze!

Per molti, per fortuna, ci potrà essere uno sbocco professionale anche in Sicilia; ma consiglio i più ambiziosi e i più talentuosi ad esplorare possibilità al di fuori dell’Isola, per la quale non prevedo oggi miracolosi rinascimenti.